Biografia

Silver Plachesi – Forlì 1950

Sono nato a Forlì , vivo e lavor0  a Treviglio in provincia di Bergamo. Matematico e Architetto per mestiere, artista  per passione,  ho iniziato  la mia esperienza artistica come  pittore   autodidatta all’età di 15 anni, qualche anno dopo sotto la guida del pittore figurativo  Forlivese Maceo Casadei ho affinato   la mia  tecnica pittorica  diventandone presto suo fedele collaboratore di bottega.

La passione per la raccolta di legni rifiutati dal mare,  la curiosità e l’osservazione delle loro forme  contorte  mi  ha portato ad approfondire anche  studi  sulle  tecniche scultoree del legno

Dal 1970 al 1972   mi sono iscritto al  corso di scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Ravenna sotto la guida di Gino Cortelazzo (1927-1985)  e in contemporanea  frequentavo  presso l’Università degli studi di Bologna, la facoltà di Matematica dove mi  sono laureato  nel 1974.

Trasferito per ragioni di lavori  in provincia di Bergamo ho  continuato  per alcuni anni la sua produzione  artistica   esponendo le mie opere in diverse mostre personali in Emilia Romagna e il Lombardia.

Negli anni 1980-1982 ho frequentato  il corso di disegno dal vero presso l’Accademia di Brera  e in contemporaneamente    mi  sono iscritto  alla facoltà di Architettura del  Politecnico di Milano, dove ho conseguito laurea  e abilitazione nel 1986.

Da quel momento gli  impegni personali e di lavoro sono stati la causa di una sospensione dell’attività artistica durata molti anni; tuttavia  è sempre rimasta viva  la curiosità estetica per ogni forma e per ogni oggetto, cercando di intravedere nuove potenzialità anche nelle cose più modeste,  un nuovo utilizzo, una seconda vita.

Dare vita  con questi materiali di riciclo ad opere che ne esaltano l’estetica nascosta,  ha portato  ad una  naturale  ripresa dell’attività artistica; se si aggiunge il gusto per la ricerca, l’esperienza progettuale, pittorica e scultorea,  il colpo d’occhio,  l’intuito,  la razionalità e una buona dose di ironia, il gioco è fatto. Nascono così  le prime creature marine e, a seguire,  di opera in opera, ogni tipo di animale, di uccello,  personaggi, maschere.

Come nasce una mia opera.

Il lavoro non parte mai da un progetto preliminare, ma si sviluppa attorno ad una prima suggestione estetica, scaturita da un determinato oggetto che sarà l’embrione del futuro lavoro.

Inizia così la ricerca e successivamente le prime prove di accostamento di  materiali diversi.

Studio il ritmo e la scansione degli oggetti che man mano si aggiungono, prendo in considerazione le tonalità  dei colori e le sovrapposizioni  dei piani, in questo modo  si  delinea  gradualmente quello  che sarà il risultato  definitivo.

Strada facendo capita talvolta che io possa avere dei ripensamenti, in quel caso sostituisco in parte o tutti i componenti o più semplicemente l’ordine delle cose, fino al raggiungimento  dell’equilibrio estetico sperato.

La fase finale è la “SEDIMENTAZIONE”: riprendere l’osservazione dell’opera  la mattina successiva, è di fondamentale importanza  per capire se apportare le ultime correzioni .

Tutte le opere sono pezzi unici e irripetibili, ognuna è un racconto,  un ricordo, un’emozione.

La mia opera piu complessa …

L’opera decisamente più complessa è  una delle ultime, lo “scarabeo d’oro”.

L’idea di partenza è stata quella di  utilizzare  uno scassatissimo violino col manico rotto, che avevo in laboratorio da oltre 2 anni, che non mi azzardavo mai a prendere in mano.

Sarebbe potuto diventare il corpo di un insetto di dimensioni importanti, ma la sfida non sarebbe stata certo di poco conto.

Conciliare la leggerezza di un violino con la robustezza di una struttura adatta a sopportare il fissaggio di testa, corpo, gambe, non era facile.

Il passaggio successivo è stato lo studio anatomico dell’insetto da realizzare, al fine di coglierne i tratti essenziali per renderlo il più possibile “verosimile”.

E’ iniziata poi la ricerca e la selezione dei materiali  più adatti,  ricerca che a volte può durare anche mesi, in questo caso il  fortuito ritrovamento di un lampadario in ottone con bracci Liberty, mi ha risolto velocemente il problema delle prime 4 delle 6 zampe.

Molto più complicato è stato realizzare la testa a cui sono fissate le zampe anteriori, il becco, le antenne, le ali realizzate con leggera rete metallica e una struttura in ottone che da sola potesse sorreggere il tutto, violino  compreso.

Nelle mie opere cerco sempre di rispettare il più possibile le caratteristiche colorimetriche, fisiche ed estetiche, dei vari componenti che devono fondersi nell’insieme e contemporaneamente mantenere la propria riconoscibilità, unica cosa che mi manca è la componente sonora.

Talvolta mi chiedo  quale sarebbe il risultato “musicale “ della sommatoria dei suoni dei vari componenti, ma forse sto esagerando con la fantasia.

SILVER PLACHESI

Via Monsignor Ambrogio Portaluppi 78 – 24047 Treviglio (BG) 

+39 329 845 7202

Silver Plachesi